A cavallo tra la Valle di Solda e la Val Martello, al cospetto di Ortles e Cevedale, questo difficile itinerario darà la possibilità di superare quota tremila in sella alla propria mountain bike: con i suoi 3123 metri, infatti, il Passo del Madriccio rappresenta uno dei valichi ciclabili più alti d’Europa.
La prima parte, tutta in salita,
si snoda quasi interamente su asfalto presentando due brevi varianti sterrate: la
prima subito alla partenza da Prato allo Stelvio e la seconda, dopo il paese di
Ponte Stelvio, sul ripido segnavia 13. Arrivati ai 1900 metri di Solda, una
comoda funivia raggiunge in pochi minuti il Rifugio Città di Milano a quota
2600 metri, appena sotto i ghiacciai del Gran Zebrù, evitando così la
ripidissima carrareccia di servizio.
La salita (che non è escluso vada
percorsa in parte a piedi date le pendenze e l’aria rarefatta) continua ora su
una larga sterrata verso il rifugio Madriccio, inerpicandosi poi al valico
omonimo con un ultimo tratto su sentiero non ciclabile; ancora pochi minuti e il
Passo del Madriccio è raggiunto: il panorama ammirabile da quassù, dall’Ortles
al Gran Zebrù fino al Cevedale, è sicuramente tra i più meravigliosi di tutto l’arco
alpino.
Il lungo single track che scende dal
passo si presenta dappima molto tecnico e difficile, almeno fino al primo
pianoro sotto il passo, divenendo in seguito più filante e agevole – non senza
comunque altri passaggi impegnativi - arrivando infine al Rifugio Corsi.
La picchiata prosegue ora facile
su sterrato e asfalto, passando per la diga del Lago di Gioveretto e innestandosi poi sul
segnavia 36: velocissima sterrata fino al paese di Ganda, diviene successivamente
un lungo, articolato e divertente single track sul lato sinistro della vallata
fino alle porte di Morter.
Il rientro a Prato allo Stelvio
si svolge sulle comode ciclabili della Val Venosta immerse tra i vigneti.
Prato allo Stelvio, via Croce, Centro Visite del Parco Nazionale dello Stelvio.
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