Passo dell'Alpe

Da Bormio ci si addentra in Valfurva pedalando sulla comoda ciclabile a fianco del torrente Frodolfo fino alle case di Sant’Antonio: nei successivi tre chilometri le pendenze però aumentano considerevolmente, con tratti estremamente pendenti che terminano solo a quota 1800 metri, dove alcuni saliscendi superano la Valle di Sobretta e il ponte dei Sospiri.

Si arriva così a Santa Caterina Valfurva e si intraprende la scalata al mitico passo Gavia: se ne percorro in totale cinque chilometri intervallati da una variante sterrata che – dopo la rampa di Plaghera (tre minuti a piedi) – prosegue panoramica con dolci pendenze toccando il rifugio Palù.

La strada del Gavia si abbandona nei pressi del ponte dell’Alpe, deviando a destra e addentrandosi nell’omonima vallata: in un ambiente sempre più sperduto e maestoso si affrontano le ultime difficili rampe imboccando poi il single track che, valicato il passo dell’Alpe, scende verso le baite di Clevaccio.

Si tratta di un sentiero tecnico ma non esageratamente impegnativo, che corre tra i prati circondato dalle maestose vette del monte Gavia (a sud) e del monte di Sobretta (a nord). Concluso il single track ecco lo sterrato della valle di Rezzalo, la stupenda e isolata che farà da sfondo a tutta questa lunghissima discesa.

Fino a Le Prese, sul fondo della Valtellina, il ripido perdere quota sarà interrotto solamente dai pianori di San Bernardo e Fumero; non mancheranno inoltre fontane e tratti cementati, mentre l’asfalto caratterizzerà la serie di tornanti che degradano nella parte più scoscesa della vallata.

Gli ultimi quindi chilometri saranno invece tutti il leggera salita, prima attraversando la frana che caratterizzò la tragica alluvione del 1987 e poi sulla ciclabile del Sentiero Valtellina.