Tirreno-Adriatico / Tappa 2 di 4

L’avvio della tappa è veloce: la Piana di Venafro e la valle del Volturno garantiscono infatti stradine scorrevoli e dislivelli ridotti per una dozzina abbondante di chilometri. Qualche rampa più impegnativa e salitelle più significative si incontrano poi fino a Colli a Volturno.

Quella di Rocchetta a Volturno è invece un’ascesa più severa, con le pendenze che si mantengono sopra il 10% per quasi due chilometri; da qui si continua a salire con meno difficoltà andando poi a scollinare verso le Sorgenti del Volturno, una pittoresca zona di risorgive che viene seguita per un lungo tratto fino all’abbazia benedettina di San Vincenzo.

Poco oltre si scende fin sul fondo della vallata approcciando l’asperità principale di questa frazione: la salita inizia in vista del possente bastione di Cerro al Volturno, ne attraversa con ardue pendenze il piccolo centro storico e prosegue poi meno ripida fino a Cerreta e San Vittorino.

Da qui l’ascesa si complica, con la strada a tornanti che si impenna sui pendii orientali del Monte Santa Croce fino alle vaste praterie sommitali; alcune piste erbose e un’ultima breve pietraia segnano un primo scollinamento, continuando poi su un tratturo che si fa via via più scorrevole verso il culmine del Vado della Forcella.

Si scende quindi verso Montenero Val Cocchiara, preferendo all’asfalto una variante offroad con alcuni passaggi dissestati; le vie in pavè del borgo anticipano ora la rapida calata su Campo Dragone, al confine con l’Abruzzo: da qui Castel di Sangro dista solo pochi chilometri, da percorrere sulla piacevole pista ciclabile lungo il fiume.