Val Viola - Alpe Boron

L’itinerario si avvia sulla pista ciclabile che da Isolaccia sale a Semogo, proseguendo poi sulle pendenze più impegnative di San Carlo. I quattro chilometri e mezzo pedalabili della strada del passo del Foscagno raggiungono quindi Arnoga.

È qui che si entra in Val Viola, percorrendone la comoda rotabile che diviene in seguito sterrata: le pendenze si fanno via via maggiori, con la strada che esce dal bosco regalando frequenti vedute sui nevai del Pizzo e del Corno Dosdè.

Nei pressi del lago Viola la mulattiera torna pianeggiante fino al rifugio situato all’estremità della valle, al centro di vaste distese erbose popolate di marmotte: è il giro di boa del tour, con la traccia che ritorna sui propri passi fino alla deviazione per l’Alpe Dosdè.

Si attraversa così tutta la spianata ai piedi del ghiacciaio di Cima Viola, lambendo il Rifugio Federico in Dosdè e imboccando poi il divertente sentiero 291 che va a innestarsi sulla rotabile della val Verva.
Iniziano ora le vere difficoltà dell’itinerario: per un lungo tratto si susseguiranno infatti brevi salite e discese, sia su single track che su strada forestale, arrivando all’Alpe Boron e ai suoi panoramici alpeggi affacciati sul ghiacciaio di Cima Piazzi.

Ancora discesa e ancora salita e si arriva ai ruderi dell’Alpe le Pone, dove si incontra l’ultimo single track che dopo un primo tratto all’insù raggiunge il rifugio Conca Bianca con divertenti tornantini. Da qui si scende in Valdidentro per mulattiere ripide e veloci, prima di ritornare a Isolaccia con la ciclabile del torrente Viola.