punta aderci costa trabocchi

Questa volta le nostre avventure ci hanno portato ad affrontare la Tirreno-Adriatico in bikepacking, un’inedita coast-to-coast all’Italiana attraversando gli Appennini da Gaeta a Ortona.

L’itinerario di quattro giorni ha interessato la parte centrale della penisola, quella a cavallo di Lazio, Molise e Abruzzo, sfruttando le vallate dei fiumi Garigliano, Volturno e Sangro come “ossatura” di un percorso che si è concluso sulla celebre pista ciclabile della Costa dei Trabocchi.

mappa tirreno adriatico

Il viaggio verso la partenza e il ritorno l’abbiamo svolto in treno, utilizzando il sempre utile trasporto bici garantito dai convogli Intercity di Trenitalia: lo snodo di Bologna è infatti il crocevia tra le linee adriatica e tirrenica per chi proviene dal nord Italia.

Tra le stazioni di Formia-Gaeta e Ortona i collegamenti ferroviari sono invece più complicati, con almeno almeno tre cambi treno via Ancona e Roma.

A questo link sono disponibili le tracce GPS.


DA GAETA A ORTONA

La partenza avviene nel Lazio da Gaeta, esattamente al centro dell’omonimo golfo, mentre l’arrivo è in Abruzzo a Ortona, al termine della Costa dei Trabocchi.

Le quattro tappe previste sono di impegno medio-alto: la prima vallonata e ricca di saliscendi, le due centrali nelle quali si concentrano le difficoltà altimetriche maggiori, e infine l’ultima frazione più facile verso il mare.

punta aderci

Il promontorio di Punta Aderci segna l’arrivo sul mar Adriatico

Il percorso si sviluppa per circa l’80% su strade asfaltate, perlopiù secondarie e di campagna caratterizzate da assenza di traffico ma anche da punti disastrati, brecciolino e svariati tratti cementati: la bici gravel è quindi il mezzo ideale per questa Tirreno-Adriatico in bikepacking.

Il restante 20% si snoda invece su percorsi sterrati, ossia strade bianche e tratturi di campagna ma anche carrarecce in ghiaia e sassi alle quote più alte: nulla comunque che non possa essere affrontato con dei normali copertoncini da 38mm.

Non mancano poi alcuni brevissimi passaggi a piedi su scalinate, necessari per esplorare gli angoli più nascosti dei tanti piccoli borghi attrraversati.


DA COSTA A COSTA SEGUENDO I FIUMI

Attraversare da costa a costa l’Italia centrale porta a scoprire realtà uniche, spesso isolate, circondate dai colori dei campi coltivati e dal verde delle foreste. Ma non tutte si riveleranno bike-friendly.

Ci riferiamo in particolare alla prima tappa, dove città di modeste dimensioni e dall’urbanistica auto-centrica come Gaeta, Formia e Venafro sono letteralmente invase dal traffico e passare di qui in bicicletta non sarà affatto semplice. Basterà comunque poco per ritornare al silenzio della natura e dei vicoli nei paeselli abbarbicati sulle colline: Tremensuoli, Minturno e Suio.

Il Molise e l’Abruzzo, scenari della seconda e terza tappa nel cuore dell’Appennino, stupiscono invece per l’accoglienza calorosa e la fitta rete di piccoli centri abitati che non faranno mai sentire del tutto isolati.

E infine Punta Aderci e la Costa dei Trabocchi, un modo straordinario di concludere l’avventura pedalando per oltre trenta chilometri con la vista sul mare.

minturno

Tra i vicoli di Minturno, con il Tirreno sullo sfondo


ACQUA, CIBO E RIFORNIMENTI

Nell’Appennino l’acqua è una costante: in tutti i paesi incontrati è presente una fontana, ma anche nei luoghi più sperduti si possono trovare fontanili o abbeveratoi. Non sarà inoltre difficile individuare punti di ristoro come bar o ristoranti/agriturismi, a patto di pianificare nel dettaglio eventuali soste.

pescopennataro

La terrazza panoramica di Pescopennataro con vista sulla Maiella

Quanto alle specialità locali, i celebri arrosticini di pecora vi accompagneranno in maniera ossessiva tra Abruzzo e Molise; ma non solo, perché l’entroterra regala anche funghi e tartufo, formaggi (segnatevi il caciocavallo di Vastogirardi, lo troverete a Castel di Sangro) e spaghetti alla chitarra.

In partenza da Formia e Gaeta non dimenticate di assaggiare la pizza (siamo a due passi da Napoli!), mentre avvicinandosi all’Adriatico una sosta sarà d’obbligo in uno dei tanti trabocchi per gustare del buon pesce appena pescato.


TAPPE E LOGISTICA

Concludiamo con qualche pratica informazione di tipo logistico, utile per organizzare al meglio la vostra Tirreno-Adriatico in bikepacking.

abbazia san vincenzo

L’abbazia di San Vincenzo, poco distante dalle sorgenti del Volturno

Arrivo a Gaeta e ritorno da Ortona:

Sebbene la prima tappa prenda il via da Gaeta, il nostro punto di partenza è stato in realtà Formia: un po’ difficile da arrivarci in auto, noi l’abbiamo raggiunta con il treno Intercity che collega Milano a Napoli passando per Bologna, Firenze e Roma.

Nel primo pomeriggio, dopo l’arrivo del treno, abbiamo raggiunto Gaeta in bici e pedalato i primi chilometri di questa Tirreno-Adriatico in bikepacking, anticipando così parte della prima tappa che avremmo percorso l’indomani.

costa dei trabocchi

La Costa dei Trabocchi verso Ortona

Dopo l’arrivo a Ortona, invece, abbiamo raggiunto Pescara in treno regionale e da qui risaliti a nord con i convogli Intercity. Da segnalare che il servizio di trasporto regionale è svolto sia da Trenitalia che dall’azienda locale TUA: in quest’ultimo caso i biglietti si acquistano direttamente a bordo dal capo treno.

In alternativa è possibile pedalare fino a Pescara per altri venti chilometri circa su viabilità condivisa con auto o pedoni.

Prima tappa:

  • Gaeta – Venafro | 82,7 chilometri e 1260 metri di dislivello
  • Link alla traccia GPS
  • Vitto a Formia: Napoli non è molto lontana, quindi vi consigliamo la pizza di La Malafemmena oppure quella della Pizzeria Reginè.
  • Vitto a Venafro: Ristorante Antico Borgo.
  • Alloggio a Formia: B&B Vitruvio.
  • Alloggio a Venafro: Venafro Palace Hotel oppure B&B Casa Tua.

Seconda tappa:

  • Venafro – Castel di Sangro | 59,4 chilometri e 1310 metri di dislivello
  • Link alla traccia GPS
  • Vitto: Ristorante La Tavernetta oppure Ristorante La Rimessa.
  • Alloggio: Hotel il Tiglio.

Terza tappa:

Quarta tappa:

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