Siete incuriositi dal fare cicloturismo con bambini al seguito? Quanti di voi hanno mai pensato a una vacanza on the road, portando i propri figli a pedalare nella natura, in totale libertà?
Noi c’abbiamo provato, cercando di superare le varie difficoltà organizzative, e questa che vi raccontiamo è la nostra esperienza!
Alba
Non ha ancora quattro anni e mezzo, ma la piccola Alba è sempre pronta a nuove avventure.
Che siano gite nel bosco, escursioni in montagna o pedalate in bicicletta (o al traino), tutto va bene pur di sfogare la sua esagerata esuberanza e vivacità!
Era scontato che accogliesse con curiosità anche questa nuova esperienza: tre giorni a spasso in bicicletta, sul “cammellino” trainato dall’e-bike del papà, dormendo fuori casa e pregustando tutta una serie di “sorprese” che l’hanno ben disposta a questo nuovo e strano modo di intendere la vacanza.
Già, perché il primo segreto per la buona riuscita del bikepacking con i bambini è non farli annoiare.
Non bisogna infatti cadere nella tentazione di macinare chilometri solo per arrivare a destinazione, ma studiare un percorso alla portata dei più piccoli che sappia divertirli e coinvolgerli.
La scelta del percorso
La scelta del percorso è quindi essenziale per la buona riuscita del bikepacking con i bambini.
Trattandosi della prima esperienza del genere, nel tracciare il percorso abbiamo considerato due elementi fondamentali: la perfetta conoscenza dei luoghi attraversati (quindi niente sorprese sgradite) e la vicinanza dei nonni che – in ogni momento e in poco più di un’ora – avrebbero potuto “recuperarci” in caso di difficoltà.
La scelta è caduta su un classico delle Dolomiti ossia le piste ciclabili del Cadore e della Pusteria, da Calalzo a Cortina e poi fino a San Candido. L’ultima tappa un po’ più accidentata ci ha invece ha condotto nella vallata del Comelico con quote più elevate, sterrati meno compatti e pendenze più accentuate.
Ne è uscito un tracciato semplice e dai chilometraggi non eccessivi (mai oltre i quaranta chilometri), che consentisse di rimanere in sella non più di tre-quattro ore al giorno e che offrisse frequenti diversivi da proporre alla piccola Alba.
L’equipaggiamento
Come già anticipato abbiamo pedalato su e-bike con un cammellino da 20” al traino.
Per i bagagli necessari durante i tre giorni/due notti abbiamo invece sfruttato una saddle bag da 14 litri, una borsa manubrio Lezyne da 7 litri (posizionata sul cammellino), un normale zaino da escursionismo e un piccolo zainetto dove Alba ha potuto riporre un paio di scarpette di ricambio, il biberon e l’inseparabile peluche della notte.
Restando in tema di coinvolgimento dei bambini, non possiamo non raccontarvi del divertimento che Alba ha provato nel selezionare i vestiti da portare via e preparare i sacchetti (così gli abiti non si bagnano!), ma anche nell’apprendere una serie di piccoli trucchi per ottimizzare i volumi come quello di riempire tutti gli spazi vuoti (comprese le scarpe!) con gli oggetti più piccoli come calzini o pacchetti di biscotti.
Vitto e alloggio
Un passo alla volta: niente tende né vita randagia. Avventura sì, ma fino a un certo punto!
In questa piccola vacanza abbiamo sfruttato la preziosa ospitalità degli zii in campeggio, a Cortina, e un semplice affittacamere a San Candido. Per i pranzi l’obiettivo era improvvisare strada facendo mentre le cene le abbiamo consumate una dagli zii di cui sopra e una in un ristorante.
Biscotti, barrette e qualche dolcetto comunque sempre pronti nello zaino, all’occorrenza.
Mai annoiarsi
Lo abbiamo già detto, per vivere al meglio il bikepacking con i bambini bisogna far sì che non si annoino: questo significa inventarsi continuamente modi e situazioni per intrattenerli.
Durante i tre giorni di viaggio abbiamo passato tutto il repertorio delle canzoncine e filastrocche dell’asilo e abbiamo scrutato il bosco alla ricerca del Floopaloo (chi ha figli saprà a cosa ci riferiamo…). Senza dimenticare i sassi lanciati in tutti i laghi e laghetti incontrati, gli innumerevoli parchi giochi e il saluto a tutti gli animali che capitavano a tiro (mucche, cavalli, cani, persino dei lama!).
L’itinerario affrontato ha poi fornito continui spunti di interesse e distrazione, dalle gallerie ai ponti, dalle pareti rocciose ai guadi, sottopassi e discese, le paludi di Malga Nemes e persino un piccolo bike park nella val di Sesto da ripetere più e più volte (sì, anche con il cammellino!).
E ancora, Alba ha scoperto come funziona un mulino, si è sgolata a supportare i partecipanti alla granfondo di Cortina, si è inzuppata in uno scroscio di pioggia al lago di Landro. Ha urlato dall’adrenalina scendendo giù dal passo Montecroce Comelico, e ha persino imparato a non sporcarsi perché “non abbiamo la lavatrice”!
Il risultato di questa tre giorni di bikepacking è che Alba è arrivata alla fine triste e arrabbiata: sì, perché avrebbe voluto continuare ancora per qualche altro giorno!
Traccia GPS
Nota: l’ultima tappa presenta una salita molto ripida che può essere affrontata solo con e-bike, e una discesa altrettanto ripida e sconnessa.
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bel giro ma la traccia gpx è incompleta.
peccato
La traccia GPX è completa, ma non compie un giro ad anello. Partenza ed arrivo sono in due località diverse.