Cortina d'Ampezzo, Dolomiti
Tofana di Rozes - Falzarego Supertrail
- 34.9 kmLunghezza
- 1510 mDislivello
- 05:00Tempo
- DifficileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
L’anello attorno al Becco di Mezzodì e al gruppo della Rocchetta è uno dei più classici – ma anche impegnativi – dell’Ampezzano: la durissima salita al rifugio Palmieri e le difficili discese da Forcella Col Duro e Forcella Forada, unite all’ambientazione di alta montagna e ai frequenti tratti non ciclabili, rendono infatti questo itinerario uno di quelli da non sottovalutare.
Il tour si apre con una lunga e faticosa ascesa asfalta che, di tanto in
tanto, offre comunque dei brevi punti in cui rifiatare. Il peggio
arriva però dopo ponte Federa, quando le pendenze si impennano ancor di
più raggiungendo malga Federa con un ultimo sterrato piuttosto smosso.
Sebbene
la salita non sia ancora terminata, il panorama sulla sottostante Conca
Ampezzana e la vista delle imponenti pareti della Croda da Lago
distolgono l’attenzione dal successivo tratto, ancora più ripido al
punto da dover scendere di sella in più occasioni.
Al rifugio
Palmieri, incastonato nell’idilliaca cornice della Croda da Lago e
dell’omonimo lago, si può finalmente tirare il fiato: da qui in poi
l’ascesa diventa più godibile sullo scenografico sentiero che taglia il
ghiaione fino al culmine di Forcella Ambrizzola, giusto sotto il
pinnacolo del Becco di Mezzodì.
Con la vista che si sposta ora
sulla val Fiorentina, sul Pelmo e sul Civetta si percorre il single
track per forcella Col Duro dove ha inizio la difficile discesa: pietre e
salti di roccia rendono la prima parte non ciclabile, ma già verso
malga Prendera si torna a pedalare su tracce erbose e poi sul single
track in terra battuta per Forcella di Roan. Superata una breve
contropendenza si scende quindi al rifugio Città di Fiume su comoda forestale.
La successiva
risalita fangosa a Forcella Forada prevede ancora qualche passaggio a
piedi, tendenza che diviene definitiva nella successiva discesa quando
il fondo instabile del ghiaione costringe a procedere a spinta per una
decina di minuti.
Di nuovo percorribile, il sentiero continua
però a essere tecnico e impegnativo soprattutto nel bosco, dove radici e
guadi aggiungono un’ulteriore difficoltà. Raggiunta una strada bianca
la si segue su pendenze elevate che si fanno via via più dolci,
arrivando infine a Serdes.
In
vista di San Vito si attraversa quindi il torrente Boite risalendo poi
alla pista ciclabile della valle lungo la quale si rientra verso
Cortina.
Cortina d’Ampezzo, località Campo di Sotto.
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