Paesaggio

Cinque Torri - Averau

Il piccolo gruppo montuoso delle Cinque Torri stupisce per la sua singolarità: i cinque pinnacoli rocciosi che si ergono solitari ai piedi dell’Averau sono infatti uno dei simboli di Cortina d’Ampezzo, e seppur da lontano tendano quasi a scomparire tra le vette ben più elevate che li circondano, da vicino si dimostrano invece imponenti e maestose.

Proprio per la loro fama, le Cinque Torri sono una delle mete più gettonate dagli escursionisti, anche in mountain bike: per completare il classico anello dell’Averau si dovranno però superare salite impegnative e discese tecniche in un contesto paesaggistico tra i più belli delle Dolomiti.

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Descrizione percorso:

Si inizia a faticare già da Cortina, prima sulle aspre pendenze di Meleres e quindi sugli sterrati che da Lacedel salgono tra le piste da sci e le rupi di Pocol. Di nuovo su asfalto, si raggiunge Pezie de Parù e da qui si affrontano le prime difficili rampe del passo Giau.

Dopo qualche tornante si imbocca una deviazione sterrata, che con un andamento decisamente più abbordabile corre nel bosco incontrando una zona franosa da attraversare a piedi. Si incrocia così la rotabile asfaltata che in poco meno di quattro ripidissimi chilometri raggiunge il rifugio ai piedi delle Cinque Torri.

L’ascesa continua, ora fuori dal bosco, con un fondo sconnesso che obbligherà in più occasioni a proseguire a piedi, ma l’ambiente d’alta montagna che caratterizza quest’ultima porzione di salita farà dimenticare ogni fatica: dapprima si pedala infatti all’ombra della parete sud della Torre Grande, quindi la vista si apre sulla Tofana di Rozes e sulla conca di Cortina, e infine si risale l’ardito pendio ghiaioso fino al rifugio di Forcella Averau.

Dal valico - incastonato tra i monti Averau e il Nuvolau - si imbocca la ora discesa: con la vista che si apre ora su Pelmo, Civetta, Marmolada e Pale di San Martino, si affronta una prima parte sul ghiaioso fondo instabile della pista da sci imboccando poi il bellissimo single track (segnavia 441) che taglia i ghiaioni con alcuni passaggi tecnici; infine, seguendo una ripida e malmessa carrareccia, si scende al rifugio Fedare.

Da qui si percorrono gli ultimi impegnativi chilometri del passo Giau, tuffandosi poi nella lunga discesa su Cortina: prima la vecchia mulattiera delle miniere di blenda e galena e poi le varianti di Rucurto permettono di evitare parte dell’asfalto fino a Pezie de Parù (dove si ripercorre un tratto di strada già affrontato in salita), quindi le sterrate boscose di Pian de Ra Sies e del lago d’Ajal consentono di ritornare rapidamente a Cortina dove il tour si conclude sui panoramici prati di Mortisa.

Punto di partenza:

Cortina d’Ampezzo, via dei Campi.

Altimetria

Asfalto Sterrato Sentiero/Prato/Bosco Single Track Non ciclabile

Mappa

 

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