Val Belluna
Zumelle - Brent de l'Art
- 38.8 kmLunghezza
- 1170 mDislivello
- 04:30Tempo
- MedioCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Cima di Lan e Cima di Campo furono due dei capisaldi della linea di
difesa Brenta-Cismon che nel corso della Grande Guerra ebbe lo scopo di
tenere sotto tiro eventuali tentativi di incursioni Austroungariche
nelle sottostanti vallate: più di un secolo dopo quegli accadimenti,
però, le due fortificazioni costruite su queste vette vedono sorti
alterne.
Se il Forte Leone, presso Cima di Campo, è in ottime
condizioni e regala ancora oggi una magnifica visuale su monte Grappa,
Vette Feltrine e Altopiano di Asiago, il forte di Cima di Lan risulta
invece distrutto, abbandonato e circondatioda una fitta boscaglia.
L’itinerario che abbraccia i due baluardi inizia con dieci chilometri
“di riscaldamento” che prevedono il superamento del monte Cer, un
piccolo rilievo che separa il paese di Arsiè dal lago omonimo. La
discesa, in particolare, si rivela tecnica e in caso di fondo bagnato
anche piuttosto insidiosa.
Dal centro di Arsiè comincia quindi la
scalata, che fino a Mellame segue una ripida stradina secondaria
innestandosi poi sulla ben più facile Provinciale per Col Perer.
Percorsi alcuni chilometri su asfalto (e una difficile variante alla
cava della Torta) si devia sulla carrareccia che culmina a Cima di Lan
tra i resti del suo forte ormai invaso dalla vegetazione: vista la sua
distanza dal fronte il baluardo non entrò mai in piena funzione, e dopo
la disfatta di Caporetto venne fatto esplodere dall’esercito italiano in
ritirata.
La successiva discesa si sviluppa invece sul
divertente sentiero per Col Perer che alterna passaggi tecnici nel bosco
a tratti prativi dove saranno richieste buone doti di orientamento alla
ricerca dei segnavia rossi. Ritrovato l’asfalto si torna quindi a
salire sempre con pendenze abbordabili, concludendo l’ascesa sui
tornantini sterrati e panoramici del Forte Leone.
Dopo aver
toccato il valico di Cima di Campo, la lunghissima discesa finale si
tuffa tra i panoramici prati affacciati sulle Pale di San Martino e
sulla conca di Lamon, addentrandosi poi nel bosco e terminando sulle
sponde del lago Senaiga.
La grande diga costruita nel punto più
stretto della forra, insieme ai suggestivi passaggi tra buie gallerie e
ponti sospesi, rappresentano il degno finale dell’itinerario, che va a
concludersi pochi chilometri più avanti sulla vecchia strada e i
tratturi della val Cismon.
Frassenè, frazione del comune di Fonzaso, via Col Bianco.
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