Altopiani Trentini
Gran Tour degli Altopiani
- 76.5 kmLunghezza
- 2450 mDislivello
- 07:00Tempo
- EstremoCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Nel corso della Grande Guerra balzarono agli onori della cronaca i nomi
di due grandi altopiani: quello di Asiago e dei Sette Comuni in
territorio italiano, e quello degli Altopiani Trentini (Folgaria,
Lavarone, Luserna) sotto il controllo austroungarico.
Gli
austroungarici, in particolare, realizzarono una serie di baluardi
difensivi di importanza strategica per le battaglie sul fronte italiano:
dopo anni di rovina e abbandono, oggi questi forti sono interessati da
una sistematica opera di recupero e grazie alla fitta rete di mulattiere
di origine militare sono facilmente raggiungibili anche in mountain
bike.
Nei pressi di Folgaria si possono visitare i forti Sommo
Alto, Cherle e Dosso del Sommo a cui si contrappone, poco più a sud in
territorio veneto, il forte italiano di Campomolon: quest’ultimo venne
inizialmente concepito per difendere la Val d’Astico anche se in realtà
non entrò mai in piena funzione, cessando la sua utilità durante la
Strafexpedition quando venne fatto saltare dagli italiani in ritirata.
La
prima parte dell’itinerario si svolge prevalentemente nel bosco,
seguendo comode sterrate dalle pendenze mai impegnative che conducono
dapprima allo scollinamento panoramico del Forte Sommo Alto e
successivamente al Forte Cherle, affacciato sugli altopiani di Lavarone e
Luserna.
L’asfalto del Villaggio Fiorentini anticipa quindi la
scalata a Forte Campololon: è il punto più alto dell’itinerario e viene
raggiunto attraverso una comoda sterrata che culmina con un ultimo
suggestivo tratto esposto.
Vasti spazi aperti sono ora lo
scenario della discesa prativa di Valbona e della successiva agevole
risalita al lago Coe e all’Alpe di Melegna; si affronta poi l’insidioso
traverso in quota tra l’Alpe Zonta e il Dosso del Sommo, incontrando
un’ardita mulattiera affacciata sulla sottostanteVal Terragnolo,
qualche passaggio in single track e una difficile erta fino al Forte
sommitale.
La discesa conclusiva è all’inizio facile e veloce,
salvo diventare più tecnica verso Serrada. Sebbene manchino pochissimi
chilometri al termine, le difficoltà non sono però ancora finite: il
rientro a Folgaria segue infatti single track nel bosco che richiedono
buone doti sia fisiche, per gli strappi in salita, che tecniche, per i
tratti di discesa.
Folgaria, loc. Colpi, Santuario Madonna delle Grazie.
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