Altopiani Trentini
Forti di Folgaria
- 51.3 kmLunghezza
- 1570 mDislivello
- 04:30Tempo
- MedioCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
La zona degli Altopiani Trentini (Folgaria, Lavarone, Luserna), insieme
al vicino altopiano veneto di Tonezza e Fiorentini, complici i trascorsi
bellici della Grande Guerra, ospita oggi una delle reti sentieristiche
più fitte delle Alpi: ogni altopiano racchiude infatti centinaia di
chilometri di percorsi ideali per la mountain bike, passando da tecnici
single track boschivi a panoramiche mulattiere delle quote più alte,
offrendo così innumerevoli occasioni di svago per ogni tipologia di
biker.
Chi andasse alla ricerca di un itinerario lungo e
impegnativo può ad esempio cimentarsi nel “Gran Tour” dei quattro
altipiani, uno dei percorsi più classici che – grazie proprio all’esteso
reticolo di sentieri - può essere personalizzato con infinite diverse
varianti.
Volendo partire dalla Valdastico e affrontando il tour in senso
orario, i venti chilometri iniziali sono quasi tutti in salita,
prevalentemente sull’asfalto di strade secondarie solo di rado
interrotto da intermezzi sterrati: dal fondo della valle si arriva
infatti a Tonezza lungo la vecchia strada oggi chiusa al traffico, poi
al passo della Vena con pendenze più marcate, e infine al rifugio Rumor
con un agevole traverso alle pendici del monte Campomolon.
L’interminabile ascesa si conclude quindi sulla mulattiera militare che
scollina al Valico di Valbona.
L‘itinerario si sposta ora sulla
panoramica Costa d’Agra percorrendo il crinale che separa l’altopiano
dei Fiorentini con le vaste praterie di passo Coe: il valico viene ben
presto raggiunto con il segnavia 124, che nella prima parte di discesa
si presenta non ciclabile per qualche minuto prima di immettersi sulle
tracce erbose che tagliano i pascoli.
Sterrate compatte seguono
ora le piste da sci affacciate sull’altopiano di Folgaria, lambendo il
rifugio Stella d’Italia e addentrandosi poi nei fitti boschi fino a
passo Sommo: si entra così nell’altopiano di Lavarone, il cui
attraversamento è contraddistinto da single track facili e divertenti,
toccando numerose piccole frazioni e alcune brevi ma impegnative
risalite.
A Carbonare si incontra la prima ascesa, che per via
del fondo ripido e irregolare è anche la più difficile; da contrada
Bertoldi ci si inerpica poi al monte Belem, mentre da Monterovere si
sale a passo Vezzena con pendenze via via meno erte.
Il
successivo settore attraversa tutto l’altopiano di Luserna su piste
larghe e scorrevoli contraddistinte da alcuni saliscendi, che solcano le
ampie distese prative passando per le malghe Camporosà e Campo
Posellaro.
La discesa conclusiva verso la Valdastico si apre con i
tratturi della val Trugole e prosegue con le difficoltà della Strada
della Cingella: oggi ridotta a un malmesso sentiero, questa vecchia via
medievale scende ripida nella val Torra con alcuni passaggi tecnici e un
fondo sassoso assai instabile; ben presto però la “Cingella” diventa
una larga rotabile, prima sterrata e poi asfaltata, che permette di
scendere alla frazione di Lucca e raggiungere quindi San Pietro
Valdastico. Gli ultimi chilometri del tour si snodano infine sul nuovo
percorso ciclabile del torrente Astico.
Pedescala, frazione del comune di Valdastico, piazza I Armata.
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