Val Belluna
Zumelle - Brent de l'Art
- 38.8 kmLunghezza
- 1170 mDislivello
- 04:30Tempo
- MedioCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Nel suo svilupparsi dai monti della Schiara fino a Belluno, la valle del torrente Ardo ospita ambienti unici e solitari, inaspettatamente impervi e a tratti inaccessibili; tra questi il Bus del Buson è sicuramente il più celebre, incredibile e maestoso: si tratta di una forra stretta e profonda, un budello buio e intricato scavato dalla potente ed incessante forza dell’acqua dell’Ardo nel corso dei millenni, finché una antica frana ne deviò il corso portando così alla luce questa meraviglia della natura.
Arrivare
al Bus del Buson è relativamente semplice grazie alla comoda strada che
da Belluno, via Bolzano Bellunese, raggiunge la località Case Bortot;
strada facendo, però, altri luoghi meritano di essere visitati: l’Olt
del Medon, ad esempio, è una spaccatura della roccia nella quale
convergono il torrente Medon e la sterrata di fondovalle, mentre il
vecchio Pont de la Mortis attraversa il vertiginoso orrido dell’Ardo in
un ambiente ricco di fascino e suggestione.
Sia l’Olt del Medon
che il Pont de la Mortis sono raggiungibili con facili deviazioni dalla
rotabile che sale a Case Bortot, principale via d’accesso al Parco delle
Dolomiti Bellunesi; da segnalare che l’ultima parte di ascesa, dopo la
seconda deviazione, si rivelerà essere anche la più difficile.
Un
breve tratto sterrato conduce quindi alla biforcazione per il Bus del
Buson: per visitarlo è necessario scendere a piedi su di un sentiero ben
marcato fino all’imbocco della gola, e lungo lo stesso percorso si
dovrà poi risalire nuovamente alla mulattiera. Il tragitto completo,
compresa la visita al Bus del Buson, è per la maggior parte non
pedalabile e richiederà circa trenta minuti di percorrenza.
Brevi
tratti non ciclabili continuano a essere presenti anche sul segnavia
501, affacciato sulle vette della Schiara e contraddistinto da alcuni
passaggi esposti dove andrà prestata massima cautela. Raggiunto in
discesa il Ponte Mariano (il cui nome si deve all’ultimo pastore che
abitò questo luogo remoto) si è costretti a scendere nuovamente di
sella: la pendenza elevata e il fondo dissestato, compresa anche una
frana da superare con attenzione, obbligheranno infatti a procedere a
piedi per almeno quindici minuti.
Tornata pedalabile, la traccia
si innesta su una forestale che taglia il versante sinistro della valle
attraversando un lungo tunnel prima di offrire un grandioso colpo
d’occhio sulla Schiara e sul caratteristico pinnacolo della Gusela del
Vescovà. Alcuni saliscendi conducono quindi alla strada del Col Roanza,
grazie alla quale è possibile rientrare rapidamente al punto di
partenza.
L’itinerario prosegue ora con la sua parte più
difficile, toccando il rifugio Col Roanza e risalendo le pendici
meridionali del Monte Serva; l’ascesa si fa via via più impegnativa
culminando con un ripidissimo tratto sterrato finale e terminando sui
panoramici prati della Croda de Sal: il colpo d’occhio da quassù è
incredibile, con la vista che spazia su tutta la Valbelluna, l’Alpago e
il Cansiglio, le Vette Feltrine e le Prealpi Trevigiane.
Dal
pianoro sommitale si imbocca l’adrenalinico sentieo che scende al Pian
de Staol con pendenze elevate ma un fondo compatto e scorrevole,
presentando stretti tornanti e alcuni passaggi tecnici. Una mulattiera
permette ora di rifiatare prima di tuffarsi nel secondo tratto del
supertrail, il cui andamento più dolce è accompagnato dalla vista che si
apre di tanto in tanto sulla conca di Ponte nelle Alpi; la traccia
stretta e rocciosa richiede comunque lucidità e attenzione, soprattutto
nella parte finale più ripida e sconnessa.
Il lunghissimo single
track si arresta solo sulla ciclabile di fondovalle, con gli ultimi
chilometri del tour che si snodano interamente sull’asfalto delle strade
secondarie che riportano verso Belluno.
L’itinerario, va
sottolineato, è tanto affascinante quanto impegnativo, ma irto di
difficoltà tecniche e caratterizzato da alcuni passaggi pericolosi che
ne sconsigliano la percorrenza in solitaria.
Belluno, piazzale Ass.ne Bellunese Volontari del Sangue, palasport A.De Mas.
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