L'Alpago e i Fortini di Soccher

Dopo i primi sterrati l’itinerario affronta un lungo tratto asfaltato in leggera ascesa verso Pieve d’Alpago, con alcuni ulteriori chilometri bituminosi che raggiungono la strada bianca che da Quers scende a Schiucaz.

Inizia così la salita principale del tour: dapprima pedalabile lungo gli ampi tornanti di Chies, diventa poi sterrata nella valle del torrente Funesia. Dall’abitato di Funes le pendenze si fanno però decisamente più impegnative, a tratti estreme, toccando le case di Staol e raggiugendo casera Degnona.

Con erte meno ripide e un andamento in saliscendi si raggiunge quindi il Venal di Montanes: la valle, dominata dalla vetta del Col Nudo, è solcata dal torrente Tesa che andrà guadato con attenzione nei pressi di Casera Scalet Bassa; da qui il percorso continua con un lungo e suggestivo tratto panoramico fino al rifugio Carota.

Ci si addentra quindi nei fitti boschi del versante sud-occidentale del monte Dolada, seguendo mulattiere sconnesse e porzioni di single track fino ad intersecare il Sentiero dei Fortini, un vecchio percorso che collegava roccaforti e punti di osservazione utilizzati fin dal medioevo per il controllo e la difesa della valle. Oggi non del tutto percorribile, la sua parte più bassa ne consente ancora il transito in mountain bike, anche se sono comunque presenti passaggi stretti, tecnici e impegnativi, con alcuni brevi tratti più difficili da percorrere a piedi.

L’ultima parte di discesa, dopo il Castello di San Giorgio, si presenta decisamente più facile e si conclude a poca distanza dal punto di partenza.