Piccole Dolomiti
Passo della Scagina
- 41.1 kmLunghezza
- 1620 mDislivello
- 05:00Tempo
- DifficileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Il monte Cimone si eleva alla confluenza delle valli dell’Astico e del
Posina, e grazie alle sue scoscese pareti rocciose rivestì un ruolo
determinante nel corso della Prima Guerra Mondiale: fu infatti uno dei
baluardi italiani durante la Strafexpedition del 1916, fino a quando la
sua cima venne fatta saltare da una mina che costò la vita a oltre 1200
soldati italiani.
A ricordo di quegli eventi, sulla cima fu
eretto un grande monumento commemorativo all’interno del quale furono
inumati i resti dei soldati caduti combattendo su questa montagna.
L’ossario
sarà però solo l’ultima meta di questo itinerario, che da Arsiero
affronta subito la Strada degli Stancari risalendo il torrente Posina
nell’affascinante cornice della gola del Soglio Rotto e raggiungendo
l’abitato di Crosara da dove inizia la lunga ascesa che caratterizza il
tour.
La salita è facile, spesso immersa nel bosco e dalle pendenze mai
sostenute che vanno ulteriormente a ridursi in vista delle case di
Busati Grisi: da qui si continua su sterrato all’ombra della possente
mole del monte Tormeno fino a scollinare in vista di malga Zolle;
passando per la Sella del Tormeno si aggira quindi il monte omonimo
dirigendosi verso le alture di Tonezza su una mulattiera a tratti
sconnessa.
Si affronta ora un tratto interlocutorio, con l’erta
asfaltata di Contrà Valle e i divertenti sentieri a picco sulla Valle
della Sola che anticipano la rotabile del monte Cimone.
L’ultima
salita non presenta particolari difficoltà, e toccando il Piazzale degli
Alpini si arriva rapidamente ai piedi dell’erta conclusiva nella Zona
Sacra, dove sorge il monumento piramidale di vetta; l’importanza
strategica rivestita da questo luogo nella Grande Guerra è intuibile dal
grandioso panorama che si apre una volta all’ossario: da quassù si
dominano infatti le vallate sottostanti e si arrivano a scorgere
l’Altopiano di Asiago e la cresta del Priaforà-Summano, le cime vicine
di Toraro e Campomolon fino ai più distanti Pasubio e Carega.
Poco
sotto la vetta, dal piazzale già incontrato in precedenza si imbocca la
Strada degli Alpini (segnavia 540): si tratta della mulattiera
costruita dall’esercito italiano per raggiungere il monte Cimone e che
oggi, sebbene in carente stato di manutenzione, è comunque percorribile
con la dovuta attenzione.
Il fondo particolarmente sconnesso
rende infatti piuttosto impegnativa (anche se mai eccessivamente
pericolosa) la discesa conclusiva, che inizialmente scorre veloce su un
largo sentiero fino al Cason Brusà diventando poi un single track dai
numerosi tornanti costellato di sassi e pietraie. Lungo tutta la discesa
saranno quindi necessarie lucidità, concentrazione e abilità di guida,
soprattutto nella parte finale (dopo la strettoia di Bocchetta
Vangelista) dove alcuni sporadici passaggi più complicati invitano a
scendere di sella.
Una volta terminato il tratto più complicato
del tour, la facile contropendenza fino a San Rocco immette sulla
discesa finale tra le case del centro storico di Arsiero.
Arsiero, via Nazioni Unite (vecchia stazione ferroviaria).
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