Cadore, Dolomiti
Traversata di Centro Cadore
- 57.4 kmLunghezza
- 1540 mDislivello
- 06:00Tempo
- DifficileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
La parte più occidentale del Cadore - l’Alto Cadore - coincide con la Val Boite ed è noto anche come “Oltrechiusa”: dominata dalle maestose pareti rocciose del Pelmo e dell’Antelao, un tempo questa valle aveva anche una sua linea ferroviaria, il famoso “trenino delle Dolomiti” che collegava Calalzo con Cortina e Dobbiaco. Ormai dismessa, la sede ferroviaria ospita oggi una delle piste ciclabili più belle delle Dolomiti che tra ponti, gallerie e vecchie stazioni attraversa a pendenze irrisorie tutta la vallata.
Si parte proprio da qui, con il piacevole nastro d’asfalto che in circa
venti chilometri collega Valle di Cadore a San Vito passando per
Venas, Peaio, Vodo e Borca: una salita dolce e impercettibile che si
interrompe sotto le vette del Sorapiss quando, al giro di boa del
percorso, un ripido sentiero conduce al fondovalle del Pian della
Pausa.
Dal vicino
lago di Mosigo il tour diventa più vario con la presenza di tratti
sterrati e saliscendi, qualche rampa impegnativa e alcuni piccoli
guadi, fino a imboccare l’antica Strada Regia dopo l’abitato di Borca.
Si tratta della vecchia strada romana che attraversava la valle, e che
oggi – dopo una serie di interventi di ripristino - è percorribile
abbastanza agevolmente anche in mountain bike: sempre ciclabile, segue
sentieri e mulattiere dal fondo erboso che nei mesi più caldi tende a
nascondere la traccia da seguire (ma che rimane comunque abbastanza
intuitiva).
Per un
lungo tratto la Strada Regia affianca la vecchia ferrovia, immettendosi
dopo Peaio sulla ciclabile già percorsa all’andata (e con la quale si
può già tornare al punto di partenza).
Dopo poche decine di metri si devia a destra scendendo nuovamente
verso il fondovalle: un single track poco battuto e una frana da
superare con cautela immettono quindi sulla provinciale per Cibiana.
Il ponte sulla “Chiusa” (una stretta forra naturale in passato
fortificata a fini difensivi) introduce ora alla salita per Cibiana:
nota anche come “paese dei murales”, è uno dei borghi più interessanti
del Cadore grazie alle storie e alle tradizioni raccontate con decine
di affreschi disseminati tra le case e le viuzze del paese.
L’itinerario prosegue sul sentiero delle miniere di Ronce (alcuni
tratti a piedi, cinque minuti in totale) scendendo poi con decisione
sulla carrareccia per il lago di Valle; dalla suggestiva diga di
Pocroce un’ultima impennata risale fino a Valle di Cadore.
Valle di Cadore, via Stazione.
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