Val Pusteria, Dolomiti
Markinkele - Cresta di Confine
- 51.3 kmLunghezza
- 1620 mDislivello
- 05:00Tempo
- DifficileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Qual è il percorso più bello delle Dolomiti?
E’ una domanda che
in tanti si pongono ma alla quale nessuno, in realtà, sa rispondere con
precisione. Tra i vari candidati, ad avere tutte le carte in regola per
essere il tour più bello delle Dolomiti c’è sicuramente quello che
esplora il Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies: un anello che si
addentra nel cuore di un’area geografica vasta e spesso ancora poco
antropizzata, attraverso ambienti di alta montagna e scenari sempre
diversi tra loro, tra salite durissime e single track da urlo. Un
itinerario lungo e difficile che può anche essere spezzato in più tappe
grazie ai numerosi rifugi collocati lungo il percorso.
San Vigilio di Marebbe è la meta di partenza ideale, se non altro per
affrontare subito la terribile salita della Val Fojedora che scollina al
Somamunt con un ripidissimo tratto finale non ciclabile. Si scende
quindi sull’adrenalinico supertrail della Forcella Cacagnares e della
Valle dei Larici (segnavia 24-25), raggiungendo il bellissimo lago di
Braies e proseguendo poi fino a Ferrara/Schmieden.
Si torna a
salire, questa volta con pendenze più abbordabili, verso Ponticello e
l’incantevole conca prativa di Malga Stolla: al cospetto della Croda
Rossa d’Ampezzo si raggiunge la vicina spianata di Prato Piazza e si
scende, verso sud, sul divertente single track che taglia i tornanti
della rotabile per Carbonin.
Il tratto a cavallo del passo
Cimabanche consente di rifiatare in vista della successiva fatica: i
cinque chilometri di Forcella Lerosa non danno infatti tregua fino alle
idilliache praterie della cima, a cui segue l’insidiosa discesa sul
lastricato per malga Ra Stua.
Ancora una salita, l’ultima del
tour, permette ora di esplorare la Val Salata prima di deviare sui
ripidi tornantini verso il lago di Rudo e il rifugio Fodara Vedla. Con
tutte le salite ormai alle spalle, gli scoscesi tornanti cementati verso
il rifugio Pederù rappresentano l’ultima difficoltà degna di nota.
Non
resta quindi che fiondarsi sul velocissimo Pederù Trail: serpeggiando
da una parte all’altra della sterrata principale si scende a dolci
pendenze lungo Val di Rudo fino a San Vigilio di Marebbe.
San Vigilio di Marebbe, Strada Catarina Lanz.
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