Altopiano di Asiago
Monte Zebio - Forte Interrotto
- 28.5 kmLunghezza
- 1090 mDislivello
- 03:00Tempo
- MedioCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Spoglia,
impervia e desolata, la cima dell’Ortigara è uno dei simboli più
emblematici della Grande Guerra: la battaglia che vi si svolse nel
giugno 1917 fu infatti una delle più sanguinose di tutto il conflitto,
con oltre quattrocentomila soldati coinvolti e un risultato – il
tracollo delle linee italiane – che nonostante la grande superiorità
numerica portò alla luce l’estrema inadeguatezza dell’apparato di
comando, lo stesso che pochi mesi più tardi condurrà l’Italia alla
disfatta di Caporetto.
L’Ortigara, collocato
all’estremità nord dell’Altopiano, è anche una delle vette più difficili
da raggiungere: partendo dal Asiago si deve infatti superare una
lunghissima salita alla scoperta delle testimonianze di una guerra che
fu, tra cippi commemorativi, trinceramenti e ruderi di postazioni e
ripari.
Si
comincia sui tornanti della Val Galmarara (il tratto più ripido della
scalata), salendo alla malga omonima e scollinando al Monte Zoviello; la
vicina Kaiser Karl Strasse permette poi di valicare Selletta Mecenseffy
in un ambiente che si fa più brullo e panoramico verso Bivio Italia.
In
leggera salita, con il fondo via via più dissestato e la vegetazione
che si riduce a pochi ciuffi d’erba, ci si addentra quindi tra le
pietraie e le trincee del monte Campigoletti, imboccando poi un single
track che nel finale diviene non ciclabile per alcuni minuti.
Si
giunge così ai 2106 metri dell’Ortigara: sulla piatta cima sorge il
Cippo Italiano, composto dalla campana di vetta e dalla simbolica
colonna mozza ed affacciato a est sui campi di battaglia della Caldiera e
del Vallon dell’Agnelezza. Verso nord, invece, la vista corre alle
vette del Lagorai e delle Dolomiti.
L’itinerario,
fin qui poco tecnico, diventa ora più difficile: se per i meno esperti è
consigliabile scendere per la stessa via dell’andata, i più abili
possono invece proseguire su sentieri e single track affrontando un
suggestivo anello tra le doline e le trincee che – nel complesso –
obbligherà a scendere di sella per non più di dieci minuti.
Dapprima
una traccia rocciosa raggiunge il vicino Cippo Austriaco, mentre la
successiva discesa al passo di Val Caldiera (segnavia 206) consente di
pedalare a pochi metri dai precipizi sulla Valsugana. Il tour piega ora a
sud, transitando ai piedi di Cima Dieci e ritrovando la mulattiera
percorsa all’andata: se ne percorre poco più di un chilometro fino a
deviare, sulla sinistra, sul segnavia 839 del monte Chiesa.
Ben
presto la carrareccia lascia il posto al primo di una serie di
sentieri: il suggestivo e veloce single track che scende a malga Pozze
presenta dolci pendenze e sporadici passaggi impegnativi, mentre il
successivo segnavia 836 attraversa il Bosco Secco e le Terre More tra
velocissimi trail erbosi e tratti rocciosi più sconnessi.
Raggiunta
una comoda mulattiera si supera la breve salita dello Scoglio Bianco,
concludendo poi l’itinerario sulla comoda rotabile che scende verso
Asiago.
Asiago, piazza II Risorgimento.
Sostenendo nest.bike puoi contribuire al mantenimento del sito, aiutandoci a scoprire sempre nuovi percorsi.
D'altronde, se ti avessimo accompagnato alla scoperta di un percorso a te sconosciuto, ci avresti offerto almeno una birra?
Commenti