Val di Fassa, Dolomiti
Lusia & Paneveggio, Venegia & Pradazzo
- 52.2 kmLunghezza
- 1910 mDislivello
- 05:30Tempo
- DifficileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Attorno alla Roda de Vael, la vetta più a sud del gruppo del Catinaccio,
corre un trail ardito ed avventuroso che aggira tutta la cima: per
raggiungere questo sentiero si dovrà prima superare una faticosa scalata
che sarà ricompensata dell’emozione di pedalare tra pareti di roccia e
ghiaioni, ammirando panorami sconfinati su gran parte delle Dolomiti.
Dopo i primi chilometri di pista ciclabile si affronta lo strappo di
Vigo di Fassa, ma è solo dopo i facili saliscendi verso Santa Uliana che inizia la
salita vera e propria: è un’ascesa dura e impegnativa, sia per le
pendenze che per dei tratti che andranno necessariamente percorsi a
piedi (in totale circa trenta minuti).
Il primo arriva dopo un durissimo tratto di salita, a
cavallo dello Stalon de Vael, ed è talmente ripido che solo i più agili e
allenati riusciranno a rimanere in sella. Il secondo e più significativo
(20 minuti) comincia invece ai piedi del magnifico anfiteatro creato
dalle vette del Catinaccio, inerpicandosi lungo il segnavia 545 fino al
rifugio Roda de Vael.
Conclusa finalmente la salita si imbocca il
Sentiero del Masarè: si tratta di un percorso estremamente
affascinante, non sempre pedalabile e con alcuni passaggi esposti, che
mantenendosi a una quota pressoché costante aggira tutto il lato sud
della Roda de Vael regalando panorami sconfinati sulle Dolomiti venete e
trentine e poi, spostandosi sul versante ovest della montagna, sulle
cime altoatesine di Val d’Adige eVal Venosta.
Nel punto più
meridionale si incontra l’Aquila di Christomannos, un monumento bronzeo
dedicato al pioniere del turismo altoatesino; qui il single track si
biforca: da una parte scende al rifugio Paolina diventando poi più
ciclabile e agevole ma presentando un dislivello maggiore, dall’altra
continua invece tra massi, gradoni e piccole frane che ostacolano più di
frequente la pedalata.
L’itinerario segue questa seconda
possibilità, decisamente più suggestiva ma anche più insidiosa: l’esigua
larghezza del sentiero, l’inclinazione del pendio e alcuni punti
pericolosi richiederanno infatti massima attenzione e lucidità.
Si
procede così per un lungo tratto all’ombra della parete ovest della
Roda de Vael, ricongiungendosi con la variante più bassa e arrivando
nelle vicinanze del rifugio Fronza: dopo cinque chilometri il trail
lascia spazio alla veloce picchiata verso la strada del passo Nigra e
successivamente al sentiero delle Perle, con il quale si rientra verso
la Val di Fassa.
L’ultima discesa si apre con un divertente
single track e prosegue poi più discontinua fino alle case di Tamion,
concludendosi sulla ripidissima vecchia strada che un tempo collegava il
borgo al fondovalle.
Soraga, piazza Cioch.
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