Val di Fassa, Dolomiti
Lusia & Paneveggio, Venegia & Pradazzo
- 52.2 kmLunghezza
- 1910 mDislivello
- 05:30Tempo
- DifficileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Nel cuore delle Dolomiti, al centro della Val di Fassa, la Val Jumela è forse l’ultimo angolo di questa zona non ancora interessato dal turismo: gli escursionisti sono infatti rari non essendoci rifugi o impianti di risalita estivi, mentre la strada principale di accesso, ripida e impervia, è frequentata solamente dai proprietari delle malghe in quota. Una agevole via secondaria permette però di arrivarci, senza troppa fatica, in bicicletta: raggiunta la valle, però, si dovranno fronteggiare erte di tutto rispetto dove il piede a terra sarà molto frequente.
La salita inizia dal paese di Pozza e nella prima parte si addentra
nella Val San Nicolò con pendenze abbordabili che proseguono anche dopo
la deviazione sulla sterrata che sale tra i boschi del Buffaure. Al Pian
delle Arboline si imbocca quindi lo stretto e insidioso single track che taglia i pendii
fino alla Val Jumela: qui lo scenario si fa più idilliaco e selvaggio,
con la bellissima vallata che si fa sempre più ampia e verdeggiante
salendo di quota.
Dalla malga omonima, distante solo poche
centinaia di metri, la salita cambia faccia diventando improvvisamente
più ripida e sconnessa, rendendo di fatto impossibile proseguire in
sella; di tanto in tanto l’ascesa torna comunque più agevole,
consentendo così di coprire alcuni tratti pedalando, magari sfruttando
il compatto fondo erboso a lato della mulattiera.
E’ però dopo
malga Jumela di Sopra, nei duecento metri di dislivello conclusivi, che
si incontrano le pendenze più ostiche: allo scollinamento, posto ai ai
2428 metri di Sella Brunech, la vista si apre in ogni direzione
regalando un panorama che spazia dal Catinaccio al Sella fino alla
Marmolada, che con Punta Penia svetta incastonata tra le cime del Sas de
Roces e del Colac.
Se la salita è stata ripida, ancor di più lo è
ora la discesa: si snoda infatti tra le piste da sci del Ciampac,
seguendone le strade di servizio estremamente pendenti ma sempre lisce e
compatte. La picchiata potrebbe richiedere addirittura alcune soste per il raffreddamento dei freni, continuando poi nel bosco verso Alba fino a una
deviazione che – con una breve risalita – collega al Troi di Ladinis
prima di scendere definitivamente a Canazei.
Da qui, con le comode sterrate della Val di Fassa, si fa ritorno a Pozza seguendo il corso dell’Avisio.
Pozza di Fassa, località Meida, piazza de Sen Nicolò.
Sostenendo nest.bike puoi contribuire al mantenimento del sito, aiutandoci a scoprire sempre nuovi percorsi.
D'altronde, se ti avessimo accompagnato alla scoperta di un percorso a te sconosciuto, ci avresti offerto almeno una birra?
Commenti