Prealpi Friulane
Val Cimoliana
- 26.9 kmLunghezza
- 640 mDislivello
- 02:00Tempo
- FacileCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Negli anni sessanta l’ambizioso progetto turistico della “Venezia delle
Nevi” portò alla realizzazione di una rotabile di collegamento tra
Dardago e l’area di Piancavallo: frane e difficoltà finanziarie
portarono però al fallimento dell’operazione edilizia consegnando l’alta
val Artugna all’oblio.
Dopo oltre cinquant’anni di abbandono la
vecchia strada torna però a nuova vita come percorso ciclopedonale: il
fondo perfetto e le pendenze costanti, unite alle spettacolari pareti
delle Crode di San Tomè e all’assenza di traffico, la rendono via di
comunicazione ideale tra la pianura e l’altopiano di Piancavallo.
Se
la “Venezia delle Nevi” sarà la via di salita, quella di discesa
seguirà invece un single track impegnativo, interminabile ed
entusiasmante.
Il dislivello è concentrato quasi interamente nei quattordici chilometri
iniziali del tour, nel tratto che va dalla piazza di Dardago fino a
Piancavallo: l’ascesa si sviluppa nell’incantevoleval Artugna lungo le
moderate e sinuose pendenze della “Venezia delle Nevi” fino alla Baracca
del Sauc, concludendosi poi con l’insidiosa pista erbosa che culmina
alle porte di Piancavallo.
Si procede ora in quota all’ombra
delle vette della Palantina e del Tremol, scendendo dolcemente fino al
Pian delle More attraversando poi la rotabile per Barcis; si torna
quindi a salire, adesso su erte talvolta severe, raggiungendo il pianoro
del bosco di Ronciade e il breve sentiero poco ciclabile per casera
Caseratte.
Fino a Casera Barzan non ci sono grosse difficoltà ma
si possono già ammirare i primi scorci sulla pianura friulana, panorami
che si fanno più vasti una volta imboccato il trail delle Fontanuzze:
qui la discesa diventa tecnica e talvolta impegnativa per l’erba che
nasconde il sentiero, anche se i molti tratti scorrevoli rendono la
discesa comunque piacevole.
Il lunghissimo single track scende
rapidamente fino al limitare della pianura, completando così una
vertiginosa picchiata di oltre novecento metri di dislivello: una
discesa nel complesso bella e divertente, con una parte finale più
agevole che compensa alcuni passaggi rocciosi più difficili (e talvolta
non ciclabili) della parte alta.
Dardago, frazione del comune di Budoia, piazza Vittorio Emanuele.
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