Paesaggio Pericoloso

Baldo Nord

Il monte Baldo rappresenta uno degli ecosistemi più variegati del continente, con il clima che da mediterraneo del lago di Garda diventa tipicamente alpino alle quote più elevate: queste particolari condizioni hanno favorito la diffusione di una grande varietà di specie sia animali che vegetali, conferendo al monte Baldo il titolo di “Giardino d’Europa”.


L’alternanza di climi e ambienti può essere apprezzata con questo percorso, che tenendosi sul versante trentino del Baldo si porta dalle sponde del lago di Garda fino alle quote più elevate, spingendosi poi fino alle strapiombanti pareti che si affacciano sulla valle dell’Adige.

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Descrizione percorso:

Gran parte del dislivello complessivo viene coperto con la prima salita, che collega gli ulivi di Nago alle abetaie del Monte Varagna passando per i Prati di Nago, ed è caratterizzata da pendenze costanti, sporadiche viste sul sottostante lago, e l’asfalto che lascia il posto allo sterrato solo nella parte conclusiva. Un’ascesa piuttosto impegnativa che può comunque venire evitata con uno dei numerosi servizi di bike-shuttle della zona.

Da segnalare, ai 1030m. di Malga Casina, l’unica fontana di tutta la salita (indicazioni Acqua d’Oro verso destra).

Dallo scollinamento del monte Varagna (grandiose le vedute su Adamello, Presanella e Dolomiti) un primo single track permette di scendere in Val de Parol, mentre il successivo trail sui segnavia 624b e 650 – dopo un primo tratto difficilmente ciclabile - aggira la montagna divenendo più esposto e panoramico: data la pericolosità di alcuni passaggi, è tuttavia consigliabile procedere a piedi per alcuni minuti.

Si giunge così Malga Campo e il vicino rifugio Graziani, scendendo poi verso San Valentino; ci si sposta quindi verso la valle dell’Adige, che appare d’improvviso mille metri più in basso oltre la cima del Corno della Paura, una vertiginosa sporgenza rocciosa che viene raggiunta con una breve deviazione tra i prati.

L’itinerario prosegue ora sulla dorsale fra il Corno della Paura ed il Monte Vignola, percorrendo una vecchia mulattiera di guerra che collegava le postazioni militari affacciate sull’Adige: è probabilmente questo il punto più suggestivo del tour, con la larga sterrata che taglia la parete della montagna tra tunnel, precipizi e passaggi scavati nella roccia.

Dalle Colme di Vignola inizia la lunga discesa che riporterà al punto di partenza: la prima parte corre sterrata e smossa nel fitto bosco, concludendosi con un tecnico sentiero verso Saccone. Un lungo e interlocutorio saliscendi su asfalto conduce a Festa, da dove la picchiata torna decisa: quasi sempre su stretti vicoli asfaltati di campagna, termina con l’insidiosa pietraia che scende a Loppio. Nel finale la comoda ciclabile di fondovalle valica il Passo San Giovanni e riconduce a Nago.

Punto di partenza:

Nago, via Scipio Seghele.

Altimetria

Asfalto Sterrato Sentiero/Prato/Bosco Single Track Non ciclabile

Mappa

 

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