Val di Sole
Montozzo
- 58.1 kmLunghezza
- 2180 mDislivello
- 06:00Tempo
- EstremoCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Le Dolomiti di Brenta sanno ancora regalare una montagna dal fascino antico e selvaggio, fatta di alte quote, luoghi isolati e sentieri esigenti: dopo la lunga salita iniziale tra piste da sci, impianti e rifugi, si apre infatti un mondo completamente diverso nel quale si scenderà per oltre venti chilometri, buona parte dei quali in ambienti incontaminati. Completano il menù l’incantevole lago di Tovel, la curiosa galleria di Terres e la presenza dell’orso, che qui è di casa.
L’itinerario si apre con le dolci pendenze della Val Meledrio a cui
seguono i ripidi tornanti fino al suggestivo Pont de Pison.
Successivamente l’ascesa torna agevole risalendo il corso del torrente,
presentando dei tratti più impegnativi in corrispondenza dei tornanti
verso malga Mondifrà.
Dai prati di Campo Carlo Magno inizia la
seconda parte di scalata: evitabile sfruttando gli impianti di Madonna
di Campiglio (info su www.campigliodolomiti.it),
dopo qualche centinaio di metri su asfalto si immette sulla carrareccia
che risale la pista da sci con pendenze importanti a alcuni punti
talmente scoscesi da dover essere percorsi a piedi.
I primi duri
quattrocento metri di dislivello conducono al rifugio Borch, da dove si
prosegue per il rifugio Graffer serpeggiando tra spazi aperti ed erte
meno rilevanti. L’ultima parte di salita, ripida e dal fondo instabile,
andrà invece superata a piedi raggiungendo in circa quindici minuti
prima il Rifugio Stoppani e poi il vicino passo del Grostè, ammirando i
grandiosi panorami su Adamello (verso est) e gruppo di Brenta (allo
scollinamento).
Dal valico - incastonato tra Cima Grostè e Pietra
Grande – la discesa comincia difficile ed impegnativa percorrendo il
segnavia 301 dove il fondo sassoso, i salti di roccia, la ristrettezza
del sentiero e qualche punto esposto obbligheranno in più punti a
scendere di sella: si tratta di tre chilometri e mezzo da coprire in
poco più di mezz’ora superando la forcella delle Crosette e aggirando il
monte Turrion Basso.
Dal bivio per Campo Fiavona la traccia
diventa invece veloce, scorrevole e divertente sulle suggestive praterie
ai piedi di Cima Val Scura, presentando altri passaggi tecnici nel
bosco poco prima di malga Fiavona e nell’ultimo tratturo sconnesso per
malga Pozzol.
Una larga strada forestale conduce quindi
all’idilliaco lago di Tovel, alla cui estremità settentrionale inizia
l’ultima adrenalinica sezione di discesa sul bellissimo sentiero delle
Glare: dopo una prima parte scalinata che richiederà qualche passo a
piedi, il trail si addentra in una zona detritica e lunare (le “glare”)
originatasi dal ritiro dei ghiacciai. Il single track serpeggia in
questa distesa di rocce entrando e uscendo più volte dal bosco, lambendo
piccoli laghetti dall’acqua cristallina e attraversando ripetutamente
il torrente Tresenica.
Quando il sentiero finisce ecco un’altra
sorpresa: invece di percorrere il lungo tratto di asfalto verso Tuenno
si va ad esplorare la galleria di Terres, che con due chilometri sotto
al monte Sabbionare mette in comunicazioneval di Tovel eval di Non. La
galleria è illuminata e molto fredda (temperatura costante 10°), ed è
obbligatorio l’utilizzo di casco e luci; se non fosse accessibile si può
seguire la già citata strada principale fino a Tuenno.
Lo sbocco
della galleria immette sulla ripida discesa boschiva verso il ponte
della val Tresenica, da risalire sul versante opposto con ripide
cementate fino a Tuenno: da qui l’itinerario raggiunge Cles
attraversando sconfinate distese di meleti, scende al ponte di
Mostizzolo sulla Statale della val di Non e negli ultimi quindici
chilometri segue fedelmente la ciclabile della val di Sole.
I
venti chilometri finali da Cles a Dimaro possono comunque essere evitati
utilizzando i treni della linea ferroviaria Trento-Mezzana (orari e
tariffe su www.trentinotrasporti.it).
Dimaro, piazza Centrale.
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