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Passo Grostè - Val di Tovel

Le Dolomiti di Brenta sanno ancora regalare una montagna dal fascino antico e selvaggio, fatta di alte quote, luoghi isolati e sentieri esigenti: dopo la lunga salita iniziale tra piste da sci, impianti e rifugi, si apre infatti un mondo completamente diverso nel quale si scenderà per oltre venti chilometri, buona parte dei quali in ambienti incontaminati. Completano il menù l’incantevole lago di Tovel, la curiosa galleria di Terres e la presenza dell’orso, che qui è di casa.

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Descrizione percorso:

L’itinerario si apre con le dolci pendenze della Val Meledrio a cui seguono i ripidi tornanti fino al suggestivo Pont de Pison. Successivamente l’ascesa torna agevole risalendo il corso del torrente, presentando dei tratti più impegnativi in corrispondenza dei tornanti verso malga Mondifrà.

Dai prati di Campo Carlo Magno inizia la seconda parte di scalata: evitabile sfruttando gli impianti di Madonna di Campiglio (info su www.campigliodolomiti.it), dopo qualche centinaio di metri su asfalto si immette sulla carrareccia che risale la pista da sci con pendenze importanti a alcuni punti talmente scoscesi da dover essere percorsi a piedi.

I primi duri quattrocento metri di dislivello conducono al rifugio Borch, da dove si prosegue per il rifugio Graffer serpeggiando tra spazi aperti ed erte meno rilevanti. L’ultima parte di salita, ripida e dal fondo instabile, andrà invece superata a piedi raggiungendo in circa quindici minuti prima il Rifugio Stoppani e poi il vicino passo del Grostè, ammirando i grandiosi panorami su Adamello (verso est) e gruppo di Brenta (allo scollinamento).

Dal valico - incastonato tra Cima Grostè e Pietra Grande – la discesa comincia difficile ed impegnativa percorrendo il segnavia 301 dove il fondo sassoso, i salti di roccia, la ristrettezza del sentiero e qualche punto esposto obbligheranno in più punti a scendere di sella: si tratta di tre chilometri e mezzo da coprire in poco più di mezz’ora superando la forcella delle Crosette e aggirando il monte Turrion Basso.

Dal bivio per Campo Fiavona la traccia diventa invece veloce, scorrevole e divertente sulle suggestive praterie ai piedi di Cima Val Scura, presentando altri passaggi tecnici nel bosco poco prima di malga Fiavona e nell’ultimo tratturo sconnesso per malga Pozzol.

Una larga strada forestale conduce quindi all’idilliaco lago di Tovel, alla cui estremità settentrionale inizia l’ultima adrenalinica sezione di discesa sul bellissimo sentiero delle Glare: dopo una prima parte scalinata che richiederà qualche passo a piedi, il trail si addentra in una zona detritica e lunare (le “glare”) originatasi dal ritiro dei ghiacciai. Il single track serpeggia in questa distesa di rocce entrando e uscendo più volte dal bosco, lambendo piccoli laghetti dall’acqua cristallina e attraversando ripetutamente il torrente Tresenica.

Quando il sentiero finisce ecco un’altra sorpresa: invece di percorrere il lungo tratto di asfalto verso Tuenno si va ad esplorare la galleria di Terres, che con due chilometri sotto al monte Sabbionare mette in comunicazioneval di Tovel eval di Non. La galleria è illuminata e molto fredda (temperatura costante 10°), ed è obbligatorio l’utilizzo di casco e luci; se non fosse accessibile si può seguire la già citata strada principale fino a Tuenno.

Lo sbocco della galleria immette sulla ripida discesa boschiva verso il ponte della val Tresenica, da risalire sul versante opposto con ripide cementate fino a Tuenno: da qui l’itinerario raggiunge Cles attraversando sconfinate distese di meleti, scende al ponte di Mostizzolo sulla Statale della val di Non e negli ultimi quindici chilometri segue fedelmente la ciclabile della val di Sole.

I venti chilometri finali da Cles a Dimaro possono comunque essere evitati utilizzando i treni della linea ferroviaria Trento-Mezzana (orari e tariffe su www.trentinotrasporti.it).

Punto di partenza:

Dimaro, piazza Centrale.

Altimetria

Asfalto Sterrato Sentiero/Prato/Bosco Single Track Non ciclabile

Mappa

 

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