Carso
Carso Isontino
- 46.6 kmLunghezza
- 930 mDislivello
- 04:30Tempo
- MedioCondizione fisica
- Difficoltà Tecnica
Come tutti percorsi di confine, anche quello che unisce Gorizia e
Trieste possiede un fascino particolare: un fascino dettato dallo
spirito mitteleuropeo legato alla dominazione Asburgica, durante la
quale i due capoluoghi diventarono i maggiori centri dell’
Österreichisches Küstenland (la storica regione del Litorale Austriaco)
nonchè punto d’incontro tra fra il mondo latino, slavo e germanico.
Gorizia, la “Nizza austriaca”, ospita solo l’avvio dell’itinerario dato
che il confine viene oltrepassato dopo meno di tre chilometri: ci si
addentra quindi in territorio sloveno, superando la dorsale collinare di
Sveti Ot e scendendo poi nella vallata del fiume Vipava (Vipavska
Dolina).
Il tour continua tra le tranquille strade secondarie
della valle spingendosi con lievi ondulazioni tra i boschi e i vigneti
dei bassi rilievi circostanti, fino ad arrivare con una rapida discesa
al villaggio di Saksid: da qui, seguendo la valle del torrente Branica,
si giunge ben presto all’abitato di Branik.
Dopo una prima parte
agevole, l’itinerario sale adesso verso l’altopiano carsico con una
scalata contraddistinta prima dalle vedute sul secolare castello di
Rihemberk e poi da un ripido sentiero che – in caso di folta vegetazione
– può essere aggirato proseguendo su asfalto.
Un ultimo tratto
più facile conduce quindi al monte Rabotnica, oltre il quale iniziano a
susseguirsi larghe e velocissime piste sterrate che, toccando numerose
piccole frazioni, attraversano tutto il Carso Sloveno (Kras).
A
cavallo del confine italiano si torna a salire, prima tra le case di
Vrhovlje e poi sui difficili tratturi del monte Orsario, ridiscendendo
poi sui divertenti single track tra Fernetti e Opicina; un lungo
falsopiano a salire raggiunge infine il parco scientifico del Valico di
Monte Spaccato da dove ha inizio la picchiata finale.
Con ampie
vedute sulla città di Trieste e sul suo golfo, si scende prima su di un
single track in parte non ciclabile e poi tra i vicoli lastricati di
Sottolongera; i viottoli del parco del Farneto concludono quindi la
discesa conducendo fino al cuore di quella che – ai tempi Asburgici -
era detta la “piccola Vienna sul mare”.
Il rientro a Gorizia può essere effettuato utilizzando il trasporto ferroviario regionale (orari e tariffe su http://www.trenitalia.com.
Gorizia, piazzale Martiri della Libertà, stazione ferroviaria Gorizia Centrale.
Trieste, piazza della Libertà, stazione ferroviaria Trieste Centrale.
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